Coito interrotto: rischi, vantaggi e svantaggi

coito interrotto nei giorni fertili

Al giorno d’oggi, grazie ai vari progressi scientifici e il grande interesse verso l’argomento, esistono diversi metodi e soluzioni contraccettive per evitare gravidanze indesiderate e malattie sessualmente trasmissibili.

Nonostante ciò, sono molti i giovani adulti e gli adulti che, parlando di contraccezione, non conoscono realmente i vari metodi contraccettivi disponibili sul mercato e si dedicano a diverse pratiche totalmente non sicure, come ad esempio quella del coito interrotto.

Questa pratica, molto comune tra i giovani, è potenzialmente molto rischiosa, ma nonostante ciò, notevolmente praticata. Ma quali sono i rischi legati alla pratica del coito interrotto?

Per coito interrotto, che deriva dal latino coitus interruptus, si intende la pratica contraccettiva, che consiste nell’estrazione del pene dalla vagina prima dell’eiaculazione. Lo scopo di questa pratica ha come finalità il tentativo di evitare il contatto diretto tra lo sperma e la vagina. Questa pratica risulta avere un’efficacia molto scarsa ed è quindi considerata uno dei metodi contraccettivi più inaffidabile e meno sicuro.

La pratica del coito interrotto, inoltre, non assicura alcun tipo di difesa e protezione dalle malattie sessualmente trasmissibili, in quanto non prevede l’utilizzo di dispositivi che fungano da barriera, come i preservativi maschili e quelli femminili. Questa pratica risulta essere, nonostante ciò, molto diffusa, soprattutto fra i più giovani che non conoscono i rischi del praticare il coito interrotto, e lo reputano un metodo contraccettivo alternativo, logico e funzionale.

Quello che trascurano, però, è che questa modalità non è in grado di proteggere in alcun modo né da gravidanze indesiderate né da malattie sessualmente trasmissibili. Ai ragazzi d’oggi, purtroppo, mancano le basi di una corretta educazione sessuale, come anche ai tre quarti della popolazione mondiale composta da giovani adulti e adolescenti.

Il coito interrotto, inoltre, non è solo un inefficace metodo contraccettivo, ma anche un inibitore del piacere maschile. È risaputo, infatti, che gli uomini raggiungono l’orgasmo durante l’eiaculazione. interrompendola, appunto per terminare l’amplesso al di fuori della vagina, l’orgasmo e il piacere sessuale ne risentono notevolmente.

I rischi legati alla pratica del coito interrotto

Come detto, il coito interrotto risulta essere una precauzione contraccettiva, totalmente non sicura, ampiamente praticata. Ma quali sono i possibili rischi legati all’utilizzo di questa soluzione contraccettiva?

Primo fra tutti, anche se non totalmente comune, è la possibilità di ritrovarsi in una gravidanza indesiderata. Si pensa erroneamente, infatti, che per la corretta fecondazione dell’ovulo ci sia bisogno di una cospicua quantità di sperma e spermatozoi. in realtà, invece, il quantitativo di spermatozoi necessario per l’insorgere di una gravidanza è molto basso, ed è quindi possibile contrarre gravidanze anche solo grazie alla fuoriuscita dello spermino, ovvero il liquido seminale iniziale, su cui l’uomo non ha controllo.

Il rischio di gravidanze indesiderate praticando regolarmente il coito interrotto è, quindi, molto alto. Altri fattori di rischio, relativamente più seri, riguarda la possibilità di contrarre malattie sessualmente trasmissibili particolarmente fastidiose e lunghe.

Fra di esse possiamo trovare sono:

  • Gonorrea: in gergo popolare, la gonorrea è chiamata comunemente “scolo”, a causa dei sintomi con i quali si manifesta nell’uomo, ovvero una secrezione dal pene prima liquida, poi copiosa e sotto forma di pus, insieme ad un fastidioso senso di bruciore nella zona dell’uretra, con conseguente arrossamento, dolore durante la minzione e difficoltà ad urinare. Questi sintomi compaiono abitualmente 2-7 giorni dopo il contagio. I sintomi femminili, invece, sono completamente diversi e molto più leggeri;
  • Candidosi: per candidosi si intendono le vulvo-vaginiti da Candida molto frequenti, che tendono a verificarsi nelle donne in periodi di cambiamenti ormonali, come accade in gravidanza e durante trattamenti estroprogestinici oppure antibiotici. Sono caratterizzate da arrossamento della mucosa vaginale, presenza di placche biancastre, secrezioni vaginali, prurito e bruciore. Nell’uomo si manifesta tramite eritemi che interessano il prepuzio, con manifestazioni di prurito e bruciore;
  • Tricomoniasi: La tricomoniasi è una malattia trasmissibile sessualmente che colpisce gli organi sessuali e le vie urinarie di uomini e donne. L’infezione avviene a causa di un protozoo flagellato, ovvero a causa di un parassita unicellulare dotato di appendici filamentose con cui il parassita riesce a muoversi all’interno dell’apparato genitale. Questo parassita prende il nome di Trichomonas vaginalis, e può essere trasmesso generalmente attraverso rapporti sessuali non protetti. Questa tipologia di infezione si manifesta tramite disturbi sessuali ed urinari, come vaginiti, uretriti e prostatiti. Questa infezione non risulta avere sintomi particolarmente intensi, e molto spesso si presenta in maniera asintomatica. L’apparato femminile, però, risulta essere più soggetto alla manifestazione dei sintomi dell’infezione;
  • Condilomi acuminati: I condilomi acuminati risultano essere l’espressione di una malattia a trasmissione sessuale, piuttosto contagiosa e diffusa, specialmente negli immunodepressi o in individui che presentano altre patologie colpevoli di un abbassamento delle difese immunitarie. L’agente responsabile è un virus noto come HPV ovvero il papilloma virus umani. L’HPV risulta avere molte varianti, quelle che interessano maggiormente i condilomi acuminati sono la variante 6 e la 11;
  • Infezioni erpetiche genitali: L’herpes genitale è una malattia infettiva causata da un virus che prende il nome di Herpes simplex. L’infezione può provocare lesioni cutanee estese, localizzate principalmente nell’area ano-genitale. Si tratta di un’infezione trasmessa attraverso rapporti sessuali non protetti, ma può essere contratta anche tramite contagio verticale, durante il parto, dalla madre al bambino a causa delle lesioni o dell’infezione in corso;
  • AIDS: La sindrome da immunodeficienza acquisita è una malattia infettiva provocata dal virus HIV, che attacca il sistema immunitario, rendendo più suscettibili alle infezioni e all’insorgenza di alcuni tumori. Ciò accade perché a causa della malattia l’organismo perde progressivamente le difese immunitarie, e quindi l’organismo non è più in grado di proteggersi dalle malattie.

Cosa succede se si pratica nei giorni fertili

Come visto, la pratica del coito interrotto risulta essere molto rischiosa, sia per la possibile contrazione di malattie sessualmente trasmissibili, sia per la possibilità elevata di gravidanze indesiderate o non previste. Per questo motivo, il coito interrotto dovrebbe essere assolutamente evitato nei giorni fertili.

Per giorni fertili si intende quel periodo del mese durante il ciclo mestruale, ovvero 4-5 giorni, nei quali la donna si trova nel periodo dell’ovulazione e che quindi le probabilità di rimanere incinta sono più alte del normale. Come abbiamo detto, basta una leggerissima fuoriuscita di sperma all’interno della vagina per scaturire una gravidanza, soprattutto nel periodo fertile. Anche per questo motivo, quindi, è consigliabile evitare di praticare il coito interrotto, soprattutto in questo delicato periodo del mese della donna.

Cosa succede se si pratica nei giorni non fertili

Il coito interrotto presenta notevoli rischi, anche nei giorni non fertili della donna. Sicuramente le possibilità di una gravidanza indesiderata sono notevolmente più basse, ma i rischi legati ai rapporti sessuali non protetti restano sicuramente alti.

Il coito interrotto, infatti, non protegge in alcun modo da possibili malattie sessualmente trasmissibili ed infezioni, quindi sarebbe opportuno non tenerlo in considerazione come metodo contraccettivo a lungo termine. Esistono diverse malattie sessualmente trasmissibili, infatti, che risultano essere asintomatiche e che quindi si scopre della loro esistenza solo dopo aver svolto indagini ed esami medici accurati.

Considerando che, in quanto malattie silenti, non è possibile notare ad occhio nudo in quanto asintomatiche, sarebbe opportuno ricorrere a metodi contraccettivi sicuri, come preservativi maschili e femminili, per proteggersi notevolmente dalle malattie sessualmente trasmissibili.

Il coito interrotto in gravidanza

Il coito interrotto non risulta essere un metodo contraccettivo efficiente. Questo perché non presenta nessuna barriera fra il pene e la vagina, e quindi è possibile contrarre diverse malattie sessualmente trasmissibili.

Praticare il coito interrotto in gravidanza, invece, può essere ulteriormente rischioso in quanto la donna incinta potrebbe contrarre alcune malattie sessualmente trasmissibili che possono nuocere in modo importante allo sviluppo del feto. Il mondo delle malattie sessualmente trasmissibili è molto vasto, come anche la sintomatologia che presenta ogni singola malattia.

Queste infezioni variano anche in base alla loro gravità, nei trattamenti con cui è possibile curarle, nel tipo di sintomi con cui si manifestano e nelle conseguenze che possono provocare sia alla donna, sia al feto. Le più preoccupanti risultano essere le malattie sessualmente trasmissibili di origine batterica, come ad esempio la clamidia, la gonorrea, la sifilide e il granuloma inguinale. Le infezioni di tipo batterico vengono curate quasi esclusivamente tramite antibiotici.

Per concludere, il coito interrotto non solo non può essere considerato un metodo anticoncezionale efficace, o un buon metodo per proteggersi dalle malattie sessualmente trasmissibili, ma non è nemmeno favorevole all’orgasmo e l’appagamento sessuale, sia maschile che femminile.

Per molte coppie, infatti, praticare il coito interrotto sembra interferire con il piacere e l’intensità dell’amplesso, in quanto il rapporto dev’essere arrestato bruscamente dall’uomo per evitare di eiaculare all’interno della vagina. Per questo motivo, quindi, il coito interrotto può essere percepito come un modo brusco e insoddisfacente per concludere il rapporto, sia dall’uomo che dalla donna.

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