La falloplastica è sicuramente una delle procedure più desiderate da parte degli uomini, in quanto è una tipologia di operazione davvero promettente.
Al pari della mastoplastica per le donne, la falloplastica permette all’uomo di avere più sicurezza in se stesso e nelle sue doti.
Quando si parla di falloplastica si fa infatti riferimento ad una particolare procedura di chirurgia plastica che serve a costruire, ricostruire oppure ingrandire il pene.
Questa operazione interessa l’organo genitale maschile, è molto difficile e si può utilizzare per correggere quelli che sono alcuni difetti congeniti dell’organo riproduttivo.
Tra questi si menzionano:
- l’ipospadia;
- l’epispadia;
- il micropene.
Inoltre, la falloplastica si può rivelare utile anche quando ci sono delle alterazioni del pene di tipo anatomico in seguito a eventi traumatici oppure in caso di asportazioni di tumori.
Non bisogna poi, ignorare anche che la falloplastica viene utilizzata per il cambio sesso, dunque per creare un pene in soggetti di sesso femminile che desiderano eseguire la transizione.
Al giorno d’oggi la falloplastica si esegue prelevando un lembo di pelle da una zona per lo più nascosta alla vista. Tale lembo viene poi riutilizzato nella costruzione, nella ricostruzione o addirittura nell’allungamento del fallo.
Il lembo può essere anche impiegato per prolungare e rimodellare l’uretra, in base alle necessità del soggetto. La falloplastica è un’operazione abbastanza sicura al giorno d’oggi, ma ci sono sempre dei rischi da non trascurare.
Quando serve la falloplastica
La falloplastica è un’operazione svolta ormai da decine e decine di anni per ricostruire oppure per allungare il pene. Questa è consigliata ad alcuni soggetti in particolare.
In primo luogo, la falloplastica è consigliata agli uomini con difetti congeniti del pene, come ad esempio il micropene, l’ipospadia e l’epispadia.
La patologia del micropene si manifesta con la presenza di un pene dalle dimensioni estremamente minori rispetto a quella che è la media globale.
Negli uomini adulti, un micropene si verifica quando questo non supera i sette centimetri di lunghezza. L’ipospadia è invece una malattia conosciuta per portare la presenza di un’uretra non sviluppata del tutto. Dunque, chi soffre di ipospadia ha il meato urinario ( che è l’apertura che fa fuoriuscire l’urina) che non si trova sulla punta del glande, ma all’interno della fascia ventrale di questo.
Infine, l’epispadia si manifesta con un’uretra poco sviluppata e quindi il meato urinario si trova in una fascia dorsale dell’organo. Insomma, sono molte le malformazioni oppure le condizioni in grado di portare un uomo a riflettere riguardo la possibilità di sottoporsi alla falloplastica.
Ci sono però anche altre situazioni in cui la falloplastica può rivelarsi un’alternativa utile per rendere la vita più facile e migliore.
Per potersi sottoporre a falloplastica occorre superare un iter specifico. Quindi si inizierà il percorso con dei colloqui con gli specialisti, un’anamnesi preventiva e solo successivamente, se lo specialista lo riterrà opportuno, ci si sottoporrà all’intervento.
Costi e benefici della falloplastica
Per quanto riguarda i costi della falloplastica, intervento abbastanza delicato al quale si sottopongono moltissimi uomini, possiamo affermare che sono abbastanza contenuti.
I costi possono variare in modo veramente sensibile in base alla zona in cui ci si opera. Sicuramente, nei casi di gravi malformazioni, la falloplastica viene eseguita in ospedale come normali operazioni.
Ci sono poi altri casi in cui la falloplastica viene praticata, a seguito di traumi gravi nella zona genitale. Queste, a seconda della loro gravità, possono alterare l’anatomia del pene anche in modo sensibile. Anche, gli uomini che hanno sofferto di tumore al pene e hanno dovuto asportare parte dell’organo possono sottoporsi ad una falloplastica per migliorare la propria situazione.
Infine, l’ultimo caso in cui la falloplastica può rivelarsi utile è sicuramente il cambio di sesso. Questo interessa le donne la cui volontà è diventare uomini. In questo caso la falloplastica prevede la creazione di un pene ex novo.
Questa procedura non deve essere confusa però con la metoidioplastica. Essa consiste in un intervento chirurgico per cambiare sesso da donna a uomo, è preceduto però dalla terapia di testosterone.
Inoltre, viene trasformato il clitoride in un organo simile al pene.
Come prepararsi all’intervento chirurgico di allungamento del pene
Anche se la falloplastica è un’operazione non troppo difficile al giorno d’oggi, è comunque necessario seguire alcune istruzioni pre operatorie prima di sottoporsi alla procedura chirurgica.
Nel caso di questa operazione si consiglia di smettere di fumare, in quanto il fumo aumenta il rischio di infezioni delle incisioni chirurgiche. Inoltre, le persone fumatrici hanno un maggiore afflusso di sangue al pene, e questo porta ad un ritardo della rimarginazione delle incisioni.
Le persone fumatrici, secondo i chirurghi, dovrebbero smettere di fumare almeno due settimane prima dell’intervento e non ricominciare nelle due settimane successive all’intervento.
Si consiglia inoltre di interrompere qualsiasi terapia farmacologica e che alteri la coagulazione normale del sangue: si sconsigliano farmaci come warfarin, aspirina, eparina.
Ancora, il giorno dell’operazione non bisogna mangiare per almeno otto ore prima dell’intervento. Indicazione molto importante questa, considerando che l’operazione viene effettuata in anestesia totale.
Infine, è necessario il supporto di un parente o di un amico il giorno della procedura.
Specialmente per quanto riguarda il ritorno a casa una volta finito l’intervento chirurgico.
Come avviene la chirurgia allungamento pene
La falloplastica è un’operazione che prevede il prelievo di un piccolo lembo di pelle, insieme ai suoi nervi e i suoi vasi sanguigni, da una zona del corpo in cui non si vede.
Questa piccola porzione viene poi usata nuovamente per ricostruire, costruire oppure allungare il pene.
Inoltre, viene usato anche per rimodellare l’uretra.
Estrarre insieme al lembo anche i nervi ed i vasi sanguigni è sicuramente vantaggioso, in quanto permette al pene la presenza della circolazione del sangue e della sensibilità: è infatti compito del chirurgo quello di collegare nervi e vasi sanguigni.
La grandezza del lembo che viene prelevato ovviamente dipende da qual è lo scopo dell’operazione.
Se bisogna costruire un pene ex novo ci sarà bisogno ovviamente di un lembo di pelle molto più grande rispetto a quello necessario per una ricostruzione o solo un allungamento.
Un’operazione piuttosto delicata, resa possibile esclusivamente grazie ai miglioramenti avuti dalla medicina e dalla chirurgia negli ultimi anni.
Il decorso può essere anche molto delicato.
Proprio per questo motivo si consiglia di affidarsi sempre a degli specialisti della chirurgia, per evitare problematiche anche piuttosto gravi.
Le tecniche chirurgiche della falloplastica
L’utilizzo di una tecnica chirurgica piuttosto che un’altra è la sede da cui viene prelevato il lembo di pelle necessario all’intervento.
Al momento sono 4 le tecniche più utilizzate:
- con lembo radiale dell’avambraccio;
- con lembo latero-anteriore della coscia;
- con lembo addominale;
- con lembo muscolocutaneo di latissimus dorsi.
Nel primo caso il lembo di pelle che viene prelevato è dell’avambraccio radiale. Si tratta della tecnica più recente e più utilizzata. Questo perchè si rivela essere anche quella che offre poi maggiore sensibilità al pene.
La seconda tecnica invece va a prelevare la pelle dalla porzione latero-anteriore della coscia. Meno utilizzata perchè questa zona presenta una sensibilità minore in presenza di meno meno terminazioni nervose.
Il prelevamento del lembo di pelle dalla zona addominale, è la tecnica più utilizzata per la falloplastica nelle donne che vogliono cambiare sesso. Questo perchè permette di prelevare una porzione maggiore di pelle.
Possibile solo se si rinuncia all’uretroplastica. Infine la tecnica con cui si va a prelevare il lembo di pelle dall’area cutanea che ricopre il muscolo dorsale è utile per andare a costruire un pene entro cui poi potervi alloggiare la protesi peniera.
Il post-operatorio della chilurgia per allungare il pene
Dopo l’intervento della falloplastica i medici raccomandano dai 2 ai 3 giorni di ricovero per controllare l’assenza di complicanze, come possibili infezioni della zona.
Durante la degenza, il personale dell’ospedale si prenderà cura del paziente e andrà quotidianamente a monitorare quali sono le condizioni del paziente.
In alcuni casi il post operatorio prevede anche l’inserimento di un catetere vescicale per l’espulsione dell’urina, per evitare complicanze.
Il catetere dovrebbe essere tenuto dal paziente per circa 2 settimane. Dopo il rientro a casa il paziente deve stare a riposo per un periodo che va dalle 4 alle 8 settimane.
Un decorso che dipende molto dalla tipologia di intervento a cui ci si sottopone. Probabilmente nei primi giorni post operatori si accuserà dolore e fastidio.
La zona si potrebbe presentare gonfia e livida. In alcuni casi potrebbe essere notata la presenza di sangue nelle urine e assenza di sensibilità.
Tutti sintomi che con il tempo poi spariscono per ritornare alla normalità. Nello specifico il paziente deve mostrare molto attenzione ed evitare alcuni comportamenti che potrebbero essere potenzialmente dannosi per la buona riuscita della ripresa finale.
Innanzitutto è importante evitare di applicare pressione alla zona operata.
Questa deve essere tenuta elevata il più possibile per permettere al sangue di defluire e non creare ulteriori gonfiori. La zona operata deve essere mantenuta pulita, seguendo le indicazioni che il medico curante ha fornito.
La pulizia si rivela estremamente importante per evitare episodi di infezioni. Non si deve applicare del ghiaccio.
Salvo diversa indicazione occorre evitare di farsi la doccia. Per un certo periodo per procedere con l’igiene personale sarà importante seguire procedure diverse.
L’utilizzo eccessivo di acqua calda o si saponi aggressivi potrebbe rivelarsi pericolosa per la ripresa del paziente. Dopo la falloplastica è possibile che la completa sensibilità della zona si recuperi solo dopo molte settimane.
Risultati della falloplastica nelle donne
La falloplastica è una procedura che fornisce degli ottimi risultati anche nelle donne che desiderano cambiare il proprio sesso.
In questo caso la falloplastica prevede la costruzione di un pene ex novo. Prima dell’intervento i pazienti devono però sottoporsi a degli altri interventi chirurgici come l’asportazione delle labbra vaginali, l’asportazione dell’utero, la rimozione della vagine e l’eliminazione delle ovaie.
Nella maggior parte dei casi, il chirurgo necessita di creare una struttura tubulare abbastanza lunga che svolga il ruolo di uretra.
Questo prende il nome di uretroplastica. Molti non sanno infatti che l’uretra delle donne è molto più breve dell’uretra maschile. Successivamente, è necessario creare attorno a questa struttura una nuova struttura tubulare molto più grande.
Questa deve ovviamente avere l’aspetto dell’asta del pene.
A questo punto il chirurgo ha ricreato un vero pene che contiene un’uretra al suo interno. Inoltre, è necessario usare delle suture per collegare la nuova uretra e la nuova asta per collegare il pene alla sede pubica del paziente.
Poi, bisogna effettuare l’innervazione dell’area genitale, così che il nuovo pene abbia anche una certa sensibilità nervosa. Infine, è necessario creare una struttura che simuli lo scroto (scrotoplastica) e inserire dei finti testicoli se il paziente li desidera.
Per fare ciò vengono solitamente utilizzate le labbra vaginali. Al fine di capire se la falloplastica funziona davvero, è necessario che il pene abbia capacità erettile.
Per fare ciò sarà necessario l’inserimento di una protesi peniena. Questa è una vera e propria pompa che causa l’erezione del pene, al fine di favorire la copulazione con il proprio partner.
Rischi e complicanze della falloplastica
Negli ultimi anni le tecniche chirurgiche sono di molto migliorate. Questo ha permesso a una pratica come la falloplastica di diventare molto meno rischiosa, ma non per questo con un decorso operatorio non difficile.
Nonostante questo è possibile comunque affermare che si tratta di una procedura molto più sicura di un tempo. Ciò nonostante, è comunque possibile acere delle complicanze, che bisogna tenere in considerazione.
Innanzitutto i rischi sono quelli associati a qualsiasi intervento chirurgico; ci sono poi i rischi definiti specifici.
Nel primo caso sarà possibile notare:
- sanguinamento;
- sviluppo di infezione;
- trombosi venosa;
- reazione avversa agli anestetici;
- formazione di coaguli.
Per quello che invece riguarda i sintomi specifici, è possibile che si verifichino l’insorgere di:
- fistole uretrali;
- stenosi uretrale;
- necrosi del lembo;
- danni a vescica o retto;
- assenza di sensibilità nervosa.
Come ben si potrà immaginare i pazienti che sono più esposti alle complicanze sono quelli che si sottopongono all’intervento per il cambio di sesso.
La falloplastica è un intervento complesso. Per evitare gli effetti collaterali è indispensabile innanzitutto affidarsi a degli esperti. In secondo luogo, seguire tutte le indicazioni post operatorie in maniera scrupolosa.