corde bondage

Le corde bondage sono una delle pratiche BDSM che sta spopolando. Questa tecnica consiste nel legare il partner con apposite corde bongage, che impediscono i movimenti.

Il bondage fa parte delle macro categorie del BDSM che raccoglie sotto il suo acronimo tutte una serie di pratiche erotiche, quali:

Mira, soprattutto, all’esplorazione dei giochi di ruolo sessuale dove sono ammessi un sottomesso e un dominatore.

Il bondage, dunque, entra a pieno titolo nella categoria delle BDSM e consiste in una pratica sadomaso dove il sottomesso viene legato con delle corde da bondage appunto. Esistono diversi livelli di bondage, tutti necessitano di pratica ed esperienza.

Il bondage in occidente vede l’uso di queste corde giapponesi, manette, catene e ganci. Ci sono diverse metodi per legare il sottomesso e possono essere:

Il bondage prevede una lunga e sana pratica, che inizia con un light bondage (che consiste nel legare mani e piedi), fino alla mummification, in cui si arriva ad annodare completamente il corpo.

Infine, c’è la suspension, dove il sottomesso viene letteralmente appeso dopo essere stato legato.

Il bondage è da praticare con serietà e attenzione. Non è certo adatta per intensificare l’eros sotto le lenzuola.

Tuttavia, questa pratica sessuale, non è inusuale che uno dei due partner decida di indossare un costume per dare un tocco più erotico al momento.

Cosa sono le corde bondage

Lo Shibari, anche conosciuto come Kinbaku, è una forma antica di bondage artistico che ha le sue origini in Giappone. Si mette in pratica utilizzando delle corde fatte di iuta, lino o canapa.

La caratteristica principale dello Shibari è che segue i kata, che sono delle regole estetiche. Infatti, le corde e i nodi sono eseguiti seguendo i punti anatomici strategici, che all’interno di questo contesto assumono un valore simbolico e comunicativo.

L’obiettivo primario del Kibaku non è quello di sottomettere il soggetto legato bensì quello di godere delle forme estetiche realizzate dai nodi e dalla conseguente pressione che viene a formarsi sul corpo.

Il termine “shibari” in giapponese infatti significa proprio legare e quest’arte, diffusa in occidente negli anni ‘90, a oggi è conosciuta in tutto il mondo. Lo Shibari è una tecnica di bondage complessa, funzionale e che tiene molto all’estetica, tanto da essere considerata una vera e propria arte.

È espressione artistica sensuale e di cura del sé.

Ha così tanto un forte potere artistico che spesso viene praticata anche individualmente tramite il processo di auto legatura, come un gesto di self care. Lo Shibari, talvolta, viene infatti praticato allo stesso modo della meditazione e dello yoga.

Il sesso nello Shibari non è il punto focale, ma è comunque un rapporto fisico e mentale molto intimo, profondo e soddisfacente per chi lo pratica.

Certamente, non è escluso che possa insorgere un forte piacere e desiderio sessuale. In quel caso, è sempre utile avere con sé un lubrificante intimo da poter utilizzare all’occorrenza.

Nella recente terminologia moderna si è fatta una differenza infatti tra lo Shibaro e il Kinbaku. Il primo infatti identifica una pratica puramente artistica, il secondo unisce la pratica artistica alla carica sensuale.

Perché usare le corde per bondage

Non tutti sanno che le corde per il bondage, in particolare quello giapponese, non sono delle semplici corde. Infatti, sono corde bondage pensate per il bunny, ossia il soggetto legato.

Queste corde hanno lo scopo di non lasciare segni di bruciatura o escoriazione dovute al procedimento di legatura. Sono, infatti, pensate per poter garantire delle sensazioni più intense.

In commercio si trovano diversi tipi di corde da bondage e quelle più economiche sono quelle indicate per i neofiti.

Invece, per i più esperti si trovano delle corde bondage estremamente costose, le quali però consentono di realizzare delle forme esteticamente incredibili per il bondage giapponese.

Alla luce di quanto detto in precedenza, dunque c’è una grande differenza tra le legature erotiche utilizzate nella versione occidentale e le pratiche di legatura utilizzate per la versione giapponese.

Le corde per il bondage occidentale sono delle corde sintetiche o di cotone, mentre questi tipi di materiali sono totalmente esclusi dal bondage giapponese. Questo perché potrebbero ferire il bunny provocando ustioni da sfregamento.

In particolar modo, si usano le corde classiche, in quanto tendono a formare dei nodi molto stretti e difficili da sciogliere. Un fattore chiave, infatti, è la robustezza delle corde che deve sostenere il peso morto del corpo.

Se le corde sono realizzate con fibre troppo fragili c’è il rischio che si rompano e che il bunny si possa far del male.

Perché usare le tecniche di dominazione con le corde

Per i più esperti esiste anche la fase del trattamento delle corde. Infatti, in alcuni casi le fibre naturali possono risultare troppo rigide e quindi più dure per poter procedere ai nodi.

Quindi, il bondage giapponese prevede anche la preparazione delle corde per renderle più morbide e confortevoli.

Il trattamento prevede una prima fase di bollitura delle corde bondage. Dopo qualche minuto si può spegnere il fuoco e lasciare che le corde si raffreddino in modo naturale. È preferibile che l’asciugatura delle corde avvenga in tensione, al fine di contrastare l’eventuale rigonfiamento delle stesse.

Successivamente, si procede alla bruciatura dei pelucchi che fuoriescono, e si conclude cospargendo l’intera corda con un velo di olio di canfora o di cera.

Il processo dura qualche giorno perciò per i neofiti potrebbe simboleggiare un ostacolo.

Materiali principali delle corde bondage

Come descritto poco sopra il bondage giapponese prevede esclusivamente l’utilizzo di corde in fibra naturale per poter le trattare e renderle morbide al punto giusto. Tra i materiali più utilizzati abbiamo:

I falsi miti dello Shibari riguardo il bondage con corda

Negli anni, come per tutte le cose di cui non si hanno conoscenza, lo Shibari ha portato con sé dei falsi miti che è bene sfatare.

Il primo è che lo Shibari è relazionato al sesso.

È una pratica che lascia spazio prima di tutto all’estetica e a molte altre interpretazioni.

Innanzitutto, lo Shibari è una forma artistica che segue i kata e le naturali forme anatomiche. Di certo non esclude il piacere sessuale ma non è solo una questione di sesso.

Altro falso mito da sfatare è quello sul dolore.

Infatti, la pratica dello Shibari è pensata per essere tollerabile e piacevole, sia per il bunny sia per chi attua la legatura.

“Lo Shibari è una pratica degradante”, altro falso mito.

Il senso estetico, il piacere dello sguardo, sono tutte pratiche che rendono questa tecnica simile allo yoga e alla meditazione.

“Lo Shibari non è sicuro”.

Falsa anche quest’ultima affermazione, infatti questa pratica, a differenza del bondage occidentale, che è puramente rivolto alla sottomissione, non prevede dolore, forzatura o alcuna mancanza di rispetto.

Dopo aver letto tutte queste informazioni, sicuramente avrai trovato uno spunto che ti ha stuzzicato. Non ti resta che provare un nuovo gioco erotico allora!