Famiglia Araliaceae

Benefici del ginseng

Il ginseng è una radice che ha una storia millenarie nella medicina popolare cinese. Inizialmente la coltivazione era prettamente nei territori della Cina e della Corea. Ma negli anni si è diffusa anche in Canada e negli stati Uniti.

ginseng

Nome scientifico: Panax

Integratori a base di ginseng

Proprietà e benefici del ginseng

Il termine proviene proprio dalla parola cinese rensheng che significa uomo, la scelta molto probabilmente deriva dal fatto che la radice di ginseng ha delle fattezze antropomorfe.

Il ginseng è tra le piante più utilizzate nella cultura medicale popolare orientale. Infatti il ginseng ha infinite proprietà benefiche che vengono estratte direttamente dalla sua radice.

Contiene principalmente olii essenziali, polisaccaridi (i panaxani), vitamine, saponine triterpeniche, glitonina e glicosidi steroidei. Il ginseng siberiano, nello specifico, si differenzia principalmente per la consistenza legnosa e non carnosa e sono presenti gli eleuterodoidi anziché i ginsenosidi. Questi elementi portano benefici all’organismo sotto diversi punti di vista. Il suo lungo uso nei secoli gli ha conferito notevoli proprietà benefiche quali:

Il ginseng e le sue proprietà benefiche sono così ormai diffuse che la commercializzazione di questa radice non trova crisi. Infatti, a partire dagli anni 200 si è notato un incremento esponenziale di ricerche per i benefici apportati dal ginseng e un numero sempre crescente di pubblicazioni che ne certificano le caratteristiche.

A cosa serve il ginseng

Come appena descritto le proprietà benefiche del ginseng vedo un campo di impiego molto vasto. Da tonico adattogeno ad antidepressivo, da epatoprotettore fino ad avere proprietà anti age.

Negli ultimi anni però il ginseng è stato impiegato anche a supporto di diverse malattie croniche. Tra cui il cancro, le malattie epatiche, patologie neurodegenerative come Alzheimer e Parkinson, malattie cardiovascolari, alopecia e disfunzione erettile.

Ovviamente sono tutte applicazioni in fase di ricerca effettuate su animali o in vitro e quindi per il momento c’è ancora molto da fare per poter stabilire con assoluta certezza l’effettiva applicazione in determinati casi. Ma alla luce di quanto detto finora ci sono comunque delle ricerche che in visione futura sono tra le più accreditate:

Quante tipologie esistono

Le proprietà benefiche del ginseng sono per lo più estratte dalla radice di ginseng. Esistono ben 11 specie di ginseng e vengono tutte utilizzate per le varie proprietà terapeutiche.

Piante di ginseng asiatiche: sono coltivate prettamente in oriente e a loro volta si dividono in Panax Ginseng e Panax notoginseng coltivati in Cina, il Panex Japonicus coltivato in Giappone, Panax Pseudoginseng originario dell’Himalaya Orientale e in Nepal;

Piante di ginseng americane: la Panax Quinquefolius che risulta essere una valida alternativa alle piante di ginseng asiatiche per composizione, impiego e aspetto; Piante di ginseng siberiane: Eleutherococcus senticosus che per proprietà terapeutiche sono molto simili alle due precedenti ma hanno una costruzione chimica differente. Piccola curiosità: il termine ginseng è così usato e inflazionato che viene spesso sfruttato per indicare anche prodotti che non hanno nulla a che fare con la radice di ginseng. Un esempio è il Maca o ginseng delle Ande oppure il Dong Quai ossia il ginseng femminile.

Controindicazioni e interazioni con i farmaci

Il ginseng è molto ben tollerato dall’organismo umano e di solito non presenta effetti indesiderati o collaterali. Generalmente la dose giornaliera da assumere si aggira intorno ai 200 mg al giorno di estratto secco e dai 0.5 ai 2 g al giorno per la radice secca.

Quindi rispettando le dosi giornaliere l’organismo è in grado di godere dei benefici del ginseng senza incorrere in effetti indesiderati. La comparsa degli effetti collaterali è dovuto per lo più ad un uso sistemico che può provocare degli effetti indesiderati di tipo digestivo o nervoso. Ovviamente sono delle reazioni che dipendono da individuo ad individuo e come tali molto soggettive così come avviene per qualsiasi tipo di rimedio erboristico o fitoterapico.

Inoltre gli effetti collaterali del ginseng si manifestano soprattutto per un sovradosaggio o con l’assunzione di mega dosi che superano i 15 g di estratto a secco. In ogni casi si possono manifestare degli effetti collaterali lievi come tremori, palpitazioni, euforia, secchezza delle fauci, irrequietezza, mal di testa, offuscamento della vista, riduzione dell’appetito, insonnia, aumento della temperatura, edema, prurito, eczema e diarrea.

Tra gli effetti collaterali gravi troviamo vomito, nausea, incontinenza urinaria e intestinale, affanno, aumento della frequenza cardiaca, cianosi, convulsioni, crisi epilettiche e delirio. Come qualsiasi sostanza e droga anche il ginseng non va utilizzato se si usano dei farmaci per determinate terapie.

Infatti prima di iniziare ad assumere eventuali integratori o bevande a base di ginseng è bene rivolgersi al proprio medico che sarà in grado di stabilire se è possibile o meno l’integrazione con i farmaci prescritti. È comunque degno di nota evidenziare che non va utilizzato il ginseng in concomitanza a gleevec, fenelzina e warfarin che sono dei farmaci che al alta epatotossicità, ormoni, caffeina, digossina, insulina iniettabile, ipoglicemizzanti orali e altri stimolanti. Inoltre è da evitare in caso di ipertensione e nei soggetti che tendono alle emorragie.

Infine bisogna stare attenti all’assunzione del ginseng in gravidaza. Infatti il ginseng non comporta nessun effetto collaterale in gravidanza ma necessita di non esagerare con le dosi ed evitare l’assunzione soprattutto nel primo trimestre. Passati i primi tre mesi è consigliato riferirsi al proprio medico o ginecologo.