L’erezione storta verso sinistra è una problematica che si manifesta durante l’erezione. In realtà, questa patologia è conosciuta come pene curvo che, nella maggior parte dei casi, devia appunto verso sinistra.
Tuttavia, esistono anche casi di erezione storta verso destra o verso il basso. Questa patologia è spesso causa di imbarazzo e di altre problematiche che riguardano prettamente la sfera fisica.
Chi soffre di pene curvo, infatti, può avere delle difficoltà durante i rapporti sessuali che, in alcuni casi, rendono complicata o impossibile la penetrazione.
Il pene curvo può essere determinato da due cause. La prima è la deviazione del pene congenita, o pene curvo congenito, ossia presente sin dalla nascita. La seconda è una deviazione del pene acquisita, quando sorge successivamente. Questa forma può essere correlata a traumi pregressi o altri tipi di patologie.
L’erezione storta verso sinistra può essere dovuta a uno sviluppo irregolare dei tessuti del pene. Infatti, l’organo genitale maschile è formato da corpi cavernosi e corpi spugnosi. Quando questi, durante i primi anni di vita, presentano uno sviluppo irregolare, il pene può curvare e deviare in direzioni diverse.
Le cause dell’erezione storta verso sinistra
Le cause del pene curvo sono spesso attribuite alla Malattia di La Peyronie (Induratio Penis Plastica o IPP).
Questo problema è caratterizzato da alcune placche fibrose dure che si trovano lungo l’asta del pene soprattutto nei corpi cavernosi. Queste placche sono completamente prive, per conformazione naturale, di elasticità. È proprio questa caratteristica a causare, durante la fase di erezione, un incurvamento anomalo.
Oltre ai casi congeniti, la maggior parte degli uomini può soffrire di questo problema tra i 40 e i 60 anni. È fuori discussione che questa condizione provoca diversi disturbi sia nella vita sessuale che nella sfera personale.
I disturbi possono variare in base al l’incurvamento del pene e all’angolo di curvatura. Per fortuna, in molti casi la curvatura non supera i 30 gradi (curvatura lieve). In questa situazione l’uomo si trova ad affrontare soltanto un fastidioso inestetismo che, per fortuna, non incide sulla sfera fisica e quindi sessuale.
Nelle forme più gravi, invece, si può giungere a disturbi psicologici in grado di causare anche la disfunzione erettile completa rendendo, inoltre, difficoltosa se non impossibile la penetrazione.
I primi sintomi
Nella forma non congenita, quindi non acquisita dalla nascita, l’incurvamento penieno si presenta con un forte dolore al pene durante l’erezione. La manifestazione può durare fino a 6 mesi e vede anche la comparsa di uno o più noduli visibili lungo l’asta.
Un altro sintomo è la comparsa dei problemi che riguardano l’erezione. Questi possono essere di natura psicologica, ma anche di natura fisica, cioè causati dal dolore o dai danni alle strutture vascolari del pene.
Recenti studi hanno evidenziato come questo problema venga riscontrato più di frequente in alcune categorie di uomini, spesso affetti da patologie come:
- diabete mellito;
- aterosclerosi;
- ipertensione arteriosa;
- macro o microtraumi al pene;
- micro fratture pregresse.
Come effettuare una diagnosi
La migliore soluzione, in casi come questi, è quella di ricorrere immediatamente a una visita specialistica. Si consiglia di contattare uno specialista già all’insorgere dei primi sintomi.
La diagnosi viene effettuata tenendo in considerazione l’anamnesi generale del paziente e quella sessuale. L’unico metodo per riscontrare la presenza del pene curvo è quello di indurre l’erezione tramite l’utilizzo di un farmaco.
Solo in questo modo l’urologo o l’andrologo può osservare e valutare il pene curvo in erezione.
Un’altra tecnica, utilizzata dai pazienti più riservati, è quella di inviare o mostrare allo specialista delle fotografie del proprio pene in erezione.
Prima di parlare dei possibili rimedi per l’erezione verso sinistra è giusto approfondire il discorso che riguarda l’erezione.
Che cos’è l’erezione
Il rigonfiamento e allungamento del fallo durante l’erezione è dovuto al fatto che verso il pene affluisce una quantità maggiore di sangue. Questo maggiore afflusso determina una certa rigidità del membro, in grado di aumentare di volume.
In genere, questo avviene in procinto dell’attività sessuale o quando si è particolarmente eccitati.
Avere un pene flaccido e morbido è del tutto normale quando non vi è eccitazione. I muscoli che sono intorno alle arterie sono tesi e per questo è limitato l’afflusso di sangue nel corpo cavernoso. Quest’ultimo è un tessuto erettile spugnoso che va a costituire la maggior parte dell’organo stesso.
In presenza di eccitazione, al cervello dell’uomo arrivano dei segnali: questi, grazie al sistema nervoso, vengono trasmessi ai muscoli che sono intorno alle arterie del pene.
Una volta ricevuto questo segnale nervoso, i nervi si rilassano e allargando il passaggio permettono al sangue di riempire il corpo cavernoso. Nel momento in cui il sangue scorre all’interno del tessuto spugnoso nel pene vi è una maggiore pressione.
Questo è il processo che permette al pene di gonfiarsi e di indurirsi, in modo da essere pronto per l’attività sessuale.
Fattori che influenzano l’erezione maschile
Avrai capito che, dal punto di vista fisiologico, il pene diventa eretto nel momento in cui si viene a creare una perfetta interazione tra diverse parti del corpo. Più precisamente parliamo degli ambiti:
- vascolare, quindi a livello dei vasi sanguigni;
- psicologico;
- ormonale;
- nervoso;
- genitourinario.
Tra i fattori esterni che causano l’erezione vi è il tatto, ovvero il tocco di alcune parti come il glande o altre zone erogene.
Il glande è una zona importantissima in quanto è ricca di terminazioni nervose. Proprio per questo il glande è estremamente percettivo a quella che è la stimolazione sessuale.
Questi stimoli particolari vengono successivamente trasferiti ai centri di controllo spino-sacrali, i quali hanno il compito di elaborarli, causando tutti i fenomeni chimici che portano all’erezione.
In alcuni casi, si può avere difficoltà nel mantenere rigido il pene per un tempo sufficientemente lungo, per avere un rapporto sessuale che sia soddisfacente. In casi come questi si può optare per l’utilizzo di integratori sessuali.
Rimedi e cure per l’erezione storta verso sinistra
Al giorno d’oggi, una patologia come quella del pene curvo può essere trattata in diversi centri specializzati. Infatti, esistono strutture che si occupano praticamente solo di questa patologia.
La prima cosa da fare è, sicuramente, quella di tentare un approccio di tipo farmacologico prima che chirurgico. Per fare questo è necessario rivolgersi a un professionista come un andrologo o un urologo che, nella fase iniziale, devono compiere alcuni esami approfonditi e visite specialistiche.
Prima di iniziare il trattamento, il medico deve valutare diversi aspetti. Questi includono la curvatura del pene, la sua stabilità, la salute e lo stato mentale del paziente. Inoltre, il medico deve considerare il dolore durante il sesso e gli eventuali trattamenti già effettuati.
Trattamento farmacologico per il pene curvo
L’erezione storta verso destra, verso sinistra o verso il basso, può essere trattata con un trattamento di tipo farmacologico.
Questa, in genere è la prima strada a essere intrapresa dallo specialista. Tuttavia, il trattamento farmacologico può essere molto utile nei casi in cui la curvatura del pene è lieve o moderata. I farmaci più efficaci per questo trattamento sono:
- Verapamil, si tratta di un calcio antagonista che evita la calcificazione e quindi l’indurimento delle placche;
- Interferone, utilizzato come inibitore della proliferazione fibroblastica;
- Collagenasi, che al momento è la soluzione più efficace contro questo tipo di problema. Si tratta di un enzima in grado di distruggere il tessuto della placca di collagene che si è formata nei corpi cavernosi.
Intervento chirurgico per raddrizzare pene curvo
Come detto, purtroppo, i problemi che riguardano il pene curvo possono essere trattati con dei farmaci solo in presenza di una curvatura lieve o moderata. Problemi più accentuati possono necessitare di un intervento chirurgico importante.
In questo momento, esistono diverse terapie chirurgiche per la risoluzione di questo problema. La tecnica principale prevede l’installazione di protesi peniene semi rigide non gonfiabili oppure gonfiabili.
Le protesi peniene semi rigide e non gonfiabili possono essere molto utili in diversi casi. Il processo chirurgico prevede l’installazione di due cilindri direttamente nei corpi cavernosi del pene. Durante l’attività sessuale, questi cilindri sono in grado di piegarsi e di adattarsi alla forma del pene.
In questo modo, l’organo genitale maschile rimane in posizione sempre semi rigida e il problema viene facilmente mascherato.
Nel caso delle protesi non gonfiabili, invece, le protesi che vengono installate nei corpi cavernosi servono principalmente a favorire e a mantenere l’erezione. I cilindri vengono gonfiati con un liquido apposito contenuto in un piccolo serbatoio installato insieme ai cilindri e alla pompa.
Questo intervento chirurgico è molto delicato e viene eseguito in anestesia generale o spinale.
Per inserire i cilindri, viene praticata un’incisione tra il pene e lo scroto abbastanza profonda da poter scoprire i corpi cavernosi. Si tratta, quindi, di una tecnica invasiva che necessita di un ricovero ospedaliero.
Solo dopo 4 o 8 settimane, a seconda del caso e della storia clinica del paziente, può essere ripresa una normale attività sessuale. Nel caso di ulteriori problemi, il medico potrebbe suggerire l’utilizzo di una crema per l’erezione.