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L’autoerotismo è una delle pratiche più naturali per l’essere umano. Tramite la masturbazione è possibile allentare lo stress, rilassare i muscoli, migliora il rapporto con il proprio corpo e le relazioni di coppia.
Infatti masturbarsi non significa che il rapporto di coppia sia poco soddisfacente anzi l’autoerotismo permette di migliorare la scoperta del proprio corpo e quello del partner. In alcuni casi però, si può cadere in eccessi e arrivare ad una condizione di masturbazione compulsiva.
L’autoerotismo compulsivo o masturbazione compulsiva è quella particolare condizione in cui si percepisce un incontrollato impulso nel procurarsi piacere con evidenti difficoltà di gestione e/o evitare. È a tutti gli effetti una dipendenza di tipo sessuale il che significa che gli individui si trovano in una circostanza di mancato autocontrollo.
In questa casistica quindi è quella condizione in cui l’individuo non riesce a gestire l’impulso di toccarsi e darsi piacere. Inoltre dopo aver soddisfatto l’irrefrenabile impulso subentra poi uno stato di frustrazione e insoddisfazione e che nonostante ciò si arriva a masturbarsi in situazioni in cui non è socialmente accettato l’autoerotismo.
Diventa quindi una dipendenza a pieno titolo quando l’individuo non riesce a gestire il comportamento e insiste a metterlo in atto pur consapevole di non essere in una condizione o situazione idonea.
In alcuni casi può sfociare in un comportamento ossessivo compulsivo generando delle difficoltà palesi nella propria vita sociale, nelle relazioni e sul lavoro. È un particolare atteggiamento e/o disturbo che non conosce genere, infatti può colpire indipendentemente sia uomini sia donne.
Spesso gli individui affetti da masturbazione compulsiva dopo aver messo in atto il comportamento deviante sono assaliti dal senso di colpa e dalla vergogna. Si necessita comunque di chiarire che l’autoerotismo in generale non rappresenta un comportamento negativo o sbagliato se messo in atto dai soggetti in mono e luoghi idonei.
Anzi, praticare l’autoerotismo consente di alleviare lo stress accumulato e aiuta a conoscere il proprio corpo con l’obiettivo di avere padronanza del punto di vista personale e relazionale. Quindi evitare di masturbarsi è necessario solo se il comportamento diventa cronico. Non a caso però la masturbazione compulsiva rientra nelle ossessioni sessuali più comuni oltre ad essere una palese dichiarazione dell’ipersessualità.
Le cause principali
La masturbazione compulsiva o autoerotismo compulsivo può essere causata da diverse cause. Spesso l’autoerotismo se praticato in maniera sana allontanano lo stress provocato da problemi personali, allontana pensieri negativi grazie al rilascio delle endorfine, ammazza la noia, oppure alleggerisce gli stati d’animo come la tristezza, la rabbia o l’ansia.
Il problema della masturbazione compulsiva infatti nasce proprio quando un individuo inizia a praticare questa attività in modo scorretto o con eccesso. Infatti, a questo punto diventa una dipendenza a tutti gli effetti mettendo in pratica un comportamento disadattivo e disfunzionale.
Le cause di una masturbazione compulsiva, una volta eliminata l’origine organica e fisiologica, bisogna dunque indagare sul suo significato compensatorio. Infatti, il comportamento di dipendenza pare insorgere in particolare situazioni di frustrazione, ansia e forte tensione che cerca di essere poi placato con l’atto sessualizzato in cui il soggetto non avverte di avere il controllo. In questo caso il comportamento condurrebbe a:
diminuzione dello stato ansioso e depressivo con un conseguente momento di piacere e potrebbe essere ripetuto ogni volta che il soggetto si sente a disagio;
oppure di cercare di evitare situazioni di disagio proprio praticando l’autoerotismo, finalizzato alla soddisfazione personale.
Rimedi e necessità
Alla luce di quanto detto fino ad ora quindi l’autoerotismo è una pratica più comune e naturali per l’essere umano. Anche gli individui che hanno una relazione sessuale soddisfacente con il proprio partner praticano l’autoerotismo, questo per intendere che la masturbazione rientra nelle attività più naturali.
In alcuni casi però, se messa in pratica in modo eccessivo, questo comportamento naturale può diventare una pratica cronica. I segnali che fanno da campanello d’allarme sono certamente la voglia irrefrenabile di masturbarsi, saltare il lavoro, la scuola e le attività sociali per potersi procurare piacere e organizzare la giornata in modo da potersi masturbare.
Diventa dunque indispensabile cercare delle soluzioni per poter riavere il controllo e gestire il comportamento. Così come per tutte le dipendenza sessuali bisogna passare una serie di fasi secondo delle strategie personalizzate e con la collaborazione fondamentale del proprio psicoterapeuta.
Certamente uno dei primi step dove si incontreranno delle difficoltà è quella di essere sinceri con se stessi. Infatti, spesso l’autoerotismo viene stigmatizzata da religioni e cultura come comportamenti impuri e immorali, ma non è affatto così.
L’autoerotismo è un comportamento naturale con una certa rilevanza scientifica ed educativa. Dunque spesso gli individui hanno forti sensi di colpa nel praticare la masturbazione e come tale allora è bene individuare l’origine del problema in modo da poterli risolvere.
Iniziare un percorso psicologico non significa usare il proprio psicologo come una sportello unico bensì richiede tempo e pazienza. Dunque la masturbazione da comportamento naturale che dona benessere all’organismo può diventare una masturbazione ossessione compulsiva facendo diventare il comportamento deviante.
Una delle tecniche certamente tra le più valide è quella di rivolgersi ad uno specialista in patologie comportamentali. Insieme al medico specializzato il soggetto seguirà un percorso di riabilitazione che senza impegno e costanza non porterà risultati. In seguito si applicano delle tecniche che supportano il percorso psicologico come ad esempio mantenersi occupati.
Approfondimento
Avere un’agenda quotidiana piena di attività aiuterà i soggetti a trovare attività rilassanti, eccitanti e coinvolgenti che non comprendano ovviamente la masturbazione.
Cercare di fare attività fisica, yoga, pilates, uscire con gli amici o trovare un nuovo hobby diminuisce nettamente il tempo da dedicare alla masturbazione.
Curare il proprio corpo è un’altra valida tecnica: dieta sana ed equilibrata, sport e l’esercizio fisico, nello specifico impegnare il corpo in attività che si focalizzano su l’energia e gli sforzi su altre attività.
La terapia supporta i soggetti a sviluppare strategie a partire dall’individuazione della radice. Infatti, un primo step è individuare in quali occasioni l’impulso di masturbarsi è incontrollabile.
Masturbazione compulsiva maschile
La masturbazione maschile ha un legame strettamente sociologico. In passato presso le antiche civiltà egizie e greche era considerato un comportamento naturale che simboleggiava potenza.
Fino a passare come gesto impure nella società del Settecento. Infatti, proprio in quel periodo sono nati i falsi miti legati all’autoerotismo come ad esempio che attuare questa pratica possa portare alla follia, alla cecità fino alla tubercolosi.
Ad oggi invece se ne studiano i benefici e la valenza scientifica ed educativa. Dunque praticare autoerotismo porta con sé molteplici benefici. Anche in alcuni casi la situazione potrebbe sfociare in un comportamente compulsivo. Spesso nell’uomo si manifesta come un voler compensare frustrazioni e stress dovute dal quotidiano. Ma una volta colluso arrivando all’eiaculazione si ha un momento di esuberanza seguito da un profondo senso di colpa.
Masturbazione compulsiva femminile
Così come la masturbazione maschile anche la masturbazione femminile è un atto sostitutivo. Infatti, la masturbazione compulsiva colpisce in egual modo. Funge da valvola sfogo in momenti difficili perché in un primo momento c’è una scarica di piacere ma che viene poi sostituito dai sensi di colpa.
La masturbazione femminile in ogni caso in antichità veniva elogiata come nell’antico Egitto dove le regine venivano seppellite con i loro oggetti necessari tra cui i loro dildo. Ma lo stesso Kamasutra spiega il modo migliore per masturbarsi e raggiungere meglio l’orgasmo. Anche nell’antica Grecia era considerato un comportamento integrante della loro cultura.
La masturbazione compulsiva ad oggi non rientra ancora nelle malattie di carattere psicologico, né tanto meno nelle dipendenza. Anche se un recente studio ha dimostrato come facendo vedere dei filmati porno ad un campione omogeneo facci attivare le zone del cervello che sono implicate nella dipendenza. Infatti, masturbarsi compulsivamente comporta la realizzazione di uno spazio sicuro, di un rifugio per anestetizzare le fonti di emozioni negative.