Pene curvo o storto: cause sintomi e rimedi principali

pene curvo verso il basso

Quella del pene curvo è una condizione comune a moltissimi uomini: non si tratta di qualcosa di cui preoccuparsi. Ecco quali sono tutte le cause ed i rimedi per un pene curvo.

Il pene curvo è una condizione comune a numerosissimi uomini in tutto il mondo: si tratta di una vera e propria deviazione del pene che si palesa proprio nel corso dell’erezione. Dunque, nella fase erettiva, il fallo maschile può adottare una curvatura patologica che rende davvero difficile se non addirittura impossibile la penetrazione.

Sono numerosissime le malattie e le condizioni che interessano il pene, e queste possono essere sia di tipo congenito che di tipo acquisito: il pene curvo congenito, noto anche come deviazione del pene congenita, è una condizione che si manifesta sin dalla nascita. Ci possono essere però anche delle forme acquisite se la sua manifestazione è successiva alla nascita e causata da patologie o traumi concomitanti.

Per quanto riguarda il pene storto congenito, noto anche come incurvamento penieno congenito, si pensa che questo sia dovuto ad uno sviluppo dei tessuti del pene non del tutto simmetrico. I tessuti ai quali si fa riferimento sono ovviamente i corpi cavernosi ed il corpo spongioso: questo avviene solitamente nel corso dei primi anni di vita dell’individuo.

La curvatura può inoltre essere di gravità diversa e può andare in direzioni diverse. Le deviazioni che interessano il fallo spesso si palesano ventralmente, raramente dorsalmente e lateralmente: di frequente, si ha il pene curvo a sinistra.

Cause del pene curvo

Come si è visto, il pene curvo può essere sia una condizione congenita, che quindi si manifesta già alla nascita, che acquisita, che dunque si manifesta in seguito a degli eventi. Per quanto riguarda le cause del pene curvo acquisite, nella maggior parte dei casi questa condizione è causata dalla malattia di La Peyronie: questa è conosciuta in campo medico come induratio penis plastica.

L’induratio penis plastica si caratterizza dalla presenza di una oppure di diverse placche dure e fibrose che si posizionano lungo l’asta del pene, al di sopra dei corpi cavernosi. Si tratta di placche che sono totalmente prive di elasticità e cicatriziali: esse provocano, nel corso dell’erezione, l’incurvamento anomalo del fallo.

Generalmente questa malattia insorge nei soggetti che hanno dai quaranta ai sessanta anni, anche se ci sono comunque casi che interessano soggetti più giovani. I problemi correlati al pene curvo congenito invece variano in base a quello che è l’angolo della curvatura.

Se questo non supera i 30°, allora questo difetto è considerato come un semplice inestetismo che non dà problemi nell’erezione: ci sono però soggetti che soffrono psicologicamente di questo difetto. Nei casi in cui l’incurvatura è maggiore, allora la penetrazione diventa davvero impossibile, causando problemi sessuali al paziente che ne soffre.

Sintomi e diagnosi del pene curvo congenito

Il pene curvo, quando acquisito, può causare un forte dolore al pene nel corso dell’erezione, e questo può durare dai quattro ai sei mesi: esso porta con sé anche la comparsa di alcuni noduli che si trovano lungo l’asta. Insieme al pene curvo ci può anche essere la disfunzione erettile, causata sia dalle ripercussioni psicologiche sia dal danno organico delle strutture vascolari peniene.

Il pene curvo congenito è comune nelle persone che soffrono di diabete mellito, di ipertensione arteriosa, di malattia di Dupuytren (che consiste nella retrazione fibrotica dei tendini della mano), nei soggetti che hanno subito macro e micro traumi al pene. Per diagnosticare il pene curvo è necessaria l’anamnesi generale ed anche sessuale del paziente.

Di conseguenza, è necessario indurre farmacologicamente l’erezione nel paziente per valutare se si ha il pene curvo: poi, si procede con una valutazione visiva. Un’alternativa può anche essere quella di mostrare la foto del proprio pene ad un andrologo di fiducia.
Inoltre, può anche essere utile lo studio con l’ecocolordoppler dinamico con iniezione di prostaglandina: questa valuta il grado di curvatura, la presenza delle placche e la loro posizione.

Operazioni possibili

Per curare il pene curvo, quando congenito, viene impiegata la chirurgia: la più antica soluzione è quella ideata da Nesbit più di cinquanta anni fa, ovvero nel 1965. Al fine di raddrizzare il pene, viene asportata una losanga di albuginea dal lato del pene più lungo, facendo così raddrizzare il pene.

Da più di dieci anni inoltre viene effettuata la corporoplastica di raddrizzamento a lembi sovrapposti: si tratta di una vera e propria alternativa del metodo già ideato da Nesbit nel 1965. In questa procedura la tunica albuginea non viene eliminata in modo definitivo, ma viene solamente sovrapposta, in modo da non rischiare di asportare una quantità troppo grande di albuginea.

Questa variante dell’intervento chirurgico apporta degli ottimi risultati per quanto riguarda il raddrizzamento del pene, eliminando tutti i noduli ed anche gli inestetismi della pelle. Invece, quando si soffre della malattia di La Peyronie, questo intervento può essere effettuato dopo che viene risolta la fase di attività della malattia.

In tal caso si utilizzano dei trattamenti ionoforetici e il trattamento con le cellule staminali. Infine, la medicina rigenerativa migliore e più moderna è sicuramente quella che usa la terapia con i fattori di crescita piastrinici: questi stimolano le cellule staminali dei tessuti e servono anche alla cura della disfunzione erettile.

Informazioni importanti

L’uso dei fattori di crescita piastrinici è indicato specialmente per tutti coloro che soffrono di insufficiente erezione del pene: è ottimo per coloro che non rispondono alla terapia con inibitori delle fosfodiesterasi di tipo cinque. Inoltre, è ottimo per coloro che soffrono della malattia di La Peyronie.

Gli interventi che vengono effettuati per deviare il pene sono per lo più delle tecniche di plicatura, generalmente poco invasive e soprattutto realizzabili in day-hospital. Questi interventi hanno un ottimo tasso di successo, specialmente in deviazioni lievi ed anche medie.

C’è anche un farmaco, chiamato collagenasi di clostridium histolyticium, approvato sia negli Stati Uniti che in Europa, che serve per il trattamento della induratio penis plastica che si presenta con una placca grande e con una curvatura di oltre 30 gradi.

Come e cosa fare

Come si è visto, per trattare il pene curvo, sia esso causato da fattori genetici che da fattori come traumi oppure malattie, ci sono moltissime strade diverse che si possono seguire. Ci si può affidare a diverse tipologie di operazioni, ma si possono anche consumare alcuni farmaci: ovviamente, si tratta di una scelta che va compiuta insieme al proprio andrologo di fiducia.

Un’altra soluzione che sta diventando sempre più diffusa in tutto il mondo per risolvere il problema del pene curvo verso il basso sono le onde d’urto a bassa intensità: si tratta di un’opzione terapeutica che ha degli ottimi risvolti. Queste onde d’urto sono generate da ultrasuoni oppure anche da un magnete, e sono indicate anche per trattare la malattia di La Peyronie.

Se questa terapia viene impiegata anche nel corso delle prime fasi della malattia, specialmente quando si manifestano i sintomi dolorosi nel corso dell’erezione. Le onde d’urto a bassa frequenza sono ottime per migliorare i sintomi, contrastando anche l’infiammazione causata dalla malattia.

Per avere dei risultati che siano tangibili e soprattutto duraturi nel tempo, è necessario sottoporsi a sei o otto sedute: tuttavia, non ci sono evidenze scientifiche che documentino miglioramenti sul pene curvo.

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